Le fonti del “ius scholae”
Il “ius scholae”, ovvero il diritto sviluppato nelle università medievali e rinascimentali, si fondava su un complesso sistema di fonti che contribuivano alla sua formazione e diffusione. Le principali fonti del “ius scholae” sono rappresentate dai trattati, dalle lezioni, dalle dispute e dalle sentenze.
I trattati
I trattati, scritti da giuristi universitari, rappresentavano il nucleo del sapere giuridico. Essi contenevano l’interpretazione del diritto romano, la sua applicazione ai casi concreti e la sistematizzazione del diritto. Tra i trattati più importanti si ricordano il “Liber Sextus” di Papa Bonifacio VIII, il “Codex” di Giustiniano e le “Institutiones” di Gaio. I trattati venivano utilizzati come libri di testo nelle università e servivano come punto di riferimento per gli studenti e i docenti.
Le lezioni
Le lezioni universitarie costituivano un’altra fonte fondamentale del “ius scholae”. I professori universitari, attraverso le loro lezioni, trasmettevano il loro sapere giuridico agli studenti, spiegando i trattati, risolvendo casi pratici e discutendo di temi giuridici complessi. Le lezioni venivano spesso registrate da studenti diligenti e, successivamente, trasmesse a generazioni successive.
Le dispute
Le dispute, ovvero i dibattiti pubblici tra studenti e docenti, erano un elemento fondamentale della vita accademica medievale. Le dispute servivano a mettere alla prova le conoscenze degli studenti, a stimolare il dibattito e a sviluppare un approccio critico al diritto. Le dispute, spesso molto elaborate e complesse, venivano registrate e diffuse, contribuendo alla diffusione del sapere giuridico.
Le sentenze
Le sentenze dei tribunali, in particolare quelle dei tribunali ecclesiastici, costituivano un’importante fonte di diritto. Le sentenze venivano utilizzate come esempi di applicazione del diritto romano e come fonte di interpretazione delle norme giuridiche.
Il ruolo dei glossatori e dei commentatori, Ius scholae
I glossatori e i commentatori svolsero un ruolo fondamentale nella formazione del “ius scholae”. I glossatori, come Accursio, aggiungevano note marginali ai testi giuridici, chiarendo il significato delle parole e fornendo interpretazioni. I commentatori, come Bartolus da Sassoferrato, scrivevano opere di commento ai testi giuridici, sviluppando teorie giuridiche e applicando il diritto romano ai casi concreti. Il lavoro dei glossatori e dei commentatori contribuì a rendere il diritto romano più accessibile e a sviluppare un sistema giuridico complesso e articolato.
L’influenza delle università medievali e rinascimentali sullo sviluppo del diritto
Le università medievali e rinascimentali ebbero un ruolo fondamentale nello sviluppo del diritto. Le università offrivano un ambiente di studio e di ricerca che favorì la diffusione del diritto romano e la sua applicazione pratica. Le università divennero centri di produzione del sapere giuridico e contribuirono alla formazione di una classe di giuristi qualificati che esercitavano un’influenza significativa sulla società.